A funny Natural trick for beautiful skin with milk

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The English Part will be a short piece at the end ;)
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Dunque secondo giorno di influenza con febbre, è mercoledì.

Il mercoledì a Pavia è la serata dello studente anche se non apprezzo molto il clima , passatemi il termine, un po' " tabbozzo" che si respira una bella mangiata di pizza me la sarei pure fatta.

L'influenza almeno per me non arriva mai con uno al più due sintomi, anzi, pare che si accanisca proprio :
tosse, catarro, febbre, occhi gonfi, sbalzi di calore improvvisi.

focalizziamoci su questi ultimi , il nostro deus ex machina per così dire.
ore 21.30
Lara muore di freddo
ore 21.50
Lara muore di caldo

Dovete sapere che io vivo con una ragazza calabrese che però al momento non è in sede e mi ha lasciato da finire ben 12 litri di latte:
3 purtroppo mi sono scaduti 3 giorni fa...

dato che sono bio e mi verrebbe proprio male a buttarli, non si sa se per i fumi della febbre o della tisana relax associo il latte di mumù al latte d'asina, noto per le sue capacità miracolose in campo estetico.

dato il senso opprimente di calore opto per un bel pediluvio per rinfrescarmi senza prendere freddo.
ebbene riempo il mio bidet con un paio di litri d'acqua e mezzo di latte.
CHE GODURIA!
non solo mi ha rinfrescato ma la pelle è rimasta morbidissima, non ho risciaquato il latte ho tamponato il tutto con una salvietta.
mi ha tolto non poche cellule morte ( il mio intento era apunto non usare saponi visto il seccume delle mie gambe!) e mi ha lasciato una pelle di pesca, sia chiaro mentre ho la febbre non mi depilo di certo...

dopo aver finito il tutto passo un poco di olio di mandorle su mani e piedi et voilà!

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ENGlISH PART


Today I was sick so when I was feeling really hot for the flue I had the idea of using a bottle of milk out of date for 3 days for beauty purposes!

using a Bidet or wathever you want I used 2lt of water and half lt of milk and washed my feet with that, AMAZING!
then a little of almond oil on my hands and feet.

That's It!!
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Cose

Ci sono alcune cose che per un motivo o per un altro mi piacciono molto.

alcune determinate, classificabili, altre giacciono nei cosiddetti "miscellaneous".

Relative a questi ultime indefinite associamo sentimenti di tenerezza decisamente amarognola;
mi capita spesso.

la sensazione è quella di un thè nero forte: confonde al primo impatto, risveglia con l'amaro, per il resto la zolletta di zucchero lo fa buttare giù.

in data 24 febbraio 2010 la mia micina più stretta è venuta meno per insufficienza renale.
La trovai circa 16-17 anni fa legata ad un albero con uno spago e un collare antipulci aggrovigliato intorno al collo , così stretto da lasciarle le cicatrici anche a distanza di molti anni e impedire addirittura la normale crescita del suo naturale pelo.
sul momento rimasi praticamente bloccata : era uno straccio di carne e pelo che nemmeno più riusciva a miagolare, rantolava piano , orecchie abbassate e il soffio felino pronto per chiunque.
quel giorno mi beccai tanti graffi nel liberarla ma ugualmente la portai a casa tenendole le zampe anteriori e posteriori come meglio riuscivo.
Da allora capita l'inversione di rotta rimase con me praticamente sempre.
la curai io anche se ero piccina, così ella si legò talmente a me da impedire a chiunque altro di tenerla in braccio , per un periodo, anche di darle da mangiare:
sapeva di sicuro farmi spazientire ma capivo bene che per lei era un privilegiarmi.
non ho idea di come ogni mattina tarda , forse sentendo l'ora, sapeva che era prossimo il mio ritorno e mia madre mi ha sempre raccontato che poco prima di ogni mio rientro la micia fremeva per uscire in cortile , avanzava vicino al cancello e si sdraiava sulle pietre calde del selciato ad aspettarmi.
con l'università ho cambiato dimora e nonostante questo ogni volta che facevo ritorno a casa mi accoglieva con il suo tipico mao abbozzato e tante fusa.


Nella medesima data, 24 febbraio, cade il mio anniversario con un santo che mi ama da 4 anni.
quel giorno dopo la notizia caso vuole mi viene regalato un furby proprio da lui.

ovviamente salta subito alla mente la crudeltà del caso, ma ancora oggi non ho idea di come classificarlo.

una freddura del destino?